mercoledì 26 giugno 2013

Pane Ammollo


Una ricetta antichissima annoverata tra i Prodotti Tradizionali Ciociari è il Pane Ammollo ed eccomi qui a raccontarvi la sua storia:"...a Sant' Elia Fiumerapido...nel mese di agosto si tiene la Sagra del Pane ammollo"...Legato alla produzione del pane di grano ciociaro e al suo consumo anche quando, passati alcuni giorni, ormai non presentava più la stessa fragranza e non si pensava...a gettarlo via, perchè considerato "una grazia di Dio"...Chi lavorava in campagna e sugli alpeggi era solito portare con sè, nella bisaccia, del pane raffermo che...inumidiva e insaporiva con le verdure che aveva a disposizione a seconda della stagione e del luogo. La preparazione casalinga, invece, prevedeva l'utilizzo di verdure orticole e l'arricchimento del piatto con i legumi, la classica "carne dei poveri" e con l'osso di prosciutto fatto in casa che non si buttava via facilmente e conferiva un sapore caratteristico al tutto." (fonte Archivio Prodotti Tipici e Tradizionali del Lazio)

Ingredienti

  • Pane raffermo 
  • Fagioli
  • Ceci
  • Patate
  • Verza
  • Bietola
  • Cicoria
  • Radicchio selvatico 
  • Osso di prosciutto
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • 2 spicchi di aglio
  • sale q.b.
  • 1 peperoncino


Preparazione 
In un tegame fate soffriggere olio con il peperoncino e gli spicchi d'aglio, unite quindi tutte le verdure (pulite e tagliate), aggiungete dell'acqua e aggiustate di sale (tipica preparazione della minestra) e l'osso di prosciutto. Portate a cottura per circa 40 minuti. Disponete in ciotole di coccio il pane raffermo e versateci sopra le verdure con l'acqua di cottura, condite con un filo d'olio extra vergine.

Pane Gliu Sangonato


Oggi nel mio viaggio virtuale sui prodotti tipici di terra ciociara mi sono imbattuta in una ricetta antichissima "Gliu Sangonato", caratteristica del paese di Supino e del periodo invernale in quanto uno degli ingredienti principali è il sangue di maiale (nota la sua macellazione in periodi freddi); si tratta di un pane arricchito dal colore rossastro con il sangue del maiale e l'uva passa e altra frutta secca particolarmente gustoso e appetibile sia per gli adulti che i bambini.


Ingredienti

  • 1 lt di sangue di maiale
  • 100 gr di lievito madre
  • 250 gr di strutto
  • 2 bustine di cannella
  • 2 bustine di chiodi di garofano
  • 250 gr di uva passa
  • 200 gr di noci intere
  • 200 gr di nocciole intere


Preparazione
"Tutti gli ingredienti: farina, acqua, sale, lievito madre, strutto, sangue del maiale, cannella, chiodi di garofano, uva passa, noci e nocciole tritate vengono miscelati e impastati nel cosiddetto callaro. L'impasto viene lasciato lievitare per 2 ore circa e successivamente si preparano tante piccole pagnotte che devono lievitare ancora. Alla fine si fa cuocere in abbondante acqua salata in un paiolo per 30 muniti circa" (fonte Arsial)

martedì 25 giugno 2013

Marmellata alle Ciliege

Ricette della Ciociaria - Marmellata alle Ciliege

Dopo aver raccolto le ciliege dall'albero di zio Aldo...sono all'opera...ma oggi mi sento ispirata: "marmellata di ciliege" ricetta tramandata oralmente da mia nonna Giuseppina e non prevede uso di limone o scorza di limone (come nella maggior parte delle ricette)


Ingredienti
1 Kg ciliegie
450 gr zucchero
Ricette della Ciociaria - Marmellata alle ciliege

Preparazione
Immergere le ciliege in un bacinella e sciacquatele ben bene, asciugatele e privatele del picciolo e del nocciolo. Versare le ciliege pulite in una pentola e lasciar cuocere per circa mezz'ora mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno quindi aggiungere lo zucchero e continuare la cottura almeno per 40 minuti o più mescolando la marmellata. La marmellata sarà pronta quando avrà raggiunto una giusta consistenza e non scivolerà dal cucchiaio di legno quindi lasciarla raffreddare per circa 10 minuti ed versarla nei barattoli a chiusura ermetica (precedentemente sterilizzati).

Trippa alla Romana


Stasera Trippa alla Romana, l'odore già si è diffuso nell'aria, pochi ingredienti, tutti genuini...conserva di pomodorini rossi ciliegino del mio orto, menta romana di mia produzione, olio extravergine di località Panicelli (FR), trippa e gli ingredienti segreti sono tanto amore per la cucina e la voglia di mangiare un piatto che amo tanto. Speriamo che sia buona!!!







Ingredienti

  • 1 Kg. Trippa già pulita e lessata
  • conserva di pomodori ciliegino
  • olio extra vergine
  • peperoncino
  • 1 costa di sedano
  • 1 cipolla
  • 1 carota
  • 1 ciuffetto di menta romana
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • pecorino romano
  • acqua q.b.
  • sale q.b.



Preparazione
In un pentola fate un soffritto con olio, cipolla, sedano, carota (tritati finemente), peperoncino, unite la trippa e fate insaporire il tutto, a questo punto aggiungete in bicchiere di vino e mescolate con un cucchiaio di legno e lasciato evaporare il vino.
Versate la polpa di pomodoro nel tegame, 1 bicchieri d'acqua, aggiustate di sale cuocere la trippa per circa 1 ora (fate attenzione durante la cottura di aggiungere acqua calda affinchè non risulti troppo asciutta). A cottura ultimata unite la mente romana e il pecorino.

lunedì 24 giugno 2013

Maccheroni ai ferri


Ricette della Ciociaria - Maccheroni ai ferri
I maccheroni ai ferri che bontà!...in qualsiasi stagione un buon piatto di questi maccheroni sazia il corpo e la mente!
Mentre sto scrivendo la ricetta dei maccheroni ai ferri mi ritorna in mente nonna Maria con la sua spianatoia, i suoi gesti rituali nell'ammassare la farina con l'acqua e lavorare la pasta, i ricordi sono sempre vivi anche se sono passati molti anni e in questo momento mi rivedo che da bambina  osservavo attentamente e volevo rubare i segreti della nonna...ricordi...ricordi ma anche questi sono un puzzle del mio presente e del mio passato

Ingredienti

  • 1 kg di farina
  • 600 ml di acqua
  • 1 ferro da calza (media grandezza)
  • un coltello affilato


Preparazione
Su di una spianatoia versare la farina e al centro fare uno spazio dove versare poco alla volta l'acqua (potrebbe essere sufficiente anche meno della quantità indicata), iniziare ad impastare la pasta fino ad ottenere un impasto omogeneo e compatto non morbido (proprio per la tipicità della lavorazione della pasta). Per fare i maccheroni ai ferri ci sono due diverse metodologie (io mi trovo meglio con la seconda).

1) Stendere con il mattarello la sfoglia alta almeno 3 mm e tagliare delle strisce lunghe circa 12 cm (o di meno se preferite la pasta più corta), a questo punto arrotolate le strisce intorno al ferro da calza lavoratele un pochino e poi alzate il ferro e con un movimento deciso della mano fate in modo che il maccherone di stacchi dal ferro e lo mettete sulla spianatoia infarinata.


2) Dalla pasta ricavare tanti cordoncini di pasta lunghi 4 cm con un diametro di circa 1 cm; prendete un cordoncino e all'interno inserite il ferro da calza e lavorate sulla spianatoia il maccherone, alzate il ferro e con un movimento deciso della mano fate in modo che il maccherone di stacchi dal ferro e lo lasciate sulla spianatoia infarinata

Buon appettito!


fonte foto youtube.com

domenica 9 giugno 2013

Un pò di tutto



La cucina è una metafora della vita,  perchè è il regno delle trasformazioni:  in cucina il freddo si trasforma in caldo, il crudo in cotto, il duro in tenero, il secco in morbido, l'insipido in saporito...

In cucina si impara a prendere le cose così come vengono e a cercare di fare meglio la prossima volta, imparando dai propri errori.
Attorno ai fornelli si possono osservare le diverse caratteristiche di personalità: il preciso, il meticoloso, il creativo, l'ansioso, il tranquillo, l'egocentrico, lo sbadato... Il cibo ha un valore simbolico: noi ci nutriamo di cibi materiali, ma anche di affetti e di alimenti per lo spirito...

E' molto importante il modo con cui viene offerto un alimento, il sentimento e la cura con cui viene preparato. E' molto facile rendersi conto se un cibo è stato cucinato in modo sciatto e banale o, al contrario con cura e attenzione.

Cucinare bene, come vivere bene, è un'arte. E qualche volta bisognerebbe dedicarsi un po' di tempo per prepararsi con cura qualche buon piatto anche se nessuno li condividerà con noi.  

E in ogni caso, come diceva ironicamente Irene Frain:"Per quanto si sorvegli la vita come il latte sul fuoco, appena ti distrai un attimo, uscirà subito dallo stampo".

Giorgio Giorgi

sabato 8 giugno 2013

Conserve & Co.




"...felice e fortunato il cuoco che ti dice, non senza orgoglio, "naturalmente non seguo mai una ricetta, procedo improvvisando. Un po' di questo, un cucchiaio di quello... è davvero molto più divertente".
Certo, può essere molto più divertente per chi cucina, ma spesso non lo è per i commensali."


Elisabeth David

Dolci


I Biscotti della nonna

"Si compongono 
inafferrabili, orgogliose fragranze
tra le labbra un po' inacidite dal tempo
di un'amorevole credenza,
invaghita, 
oggi come allora,
della prorompenza onirica
dei tuoi anni primaverili.


Corteggiano la tua bocca
e il loro sapore
è cavaliere indomabile
e messaggero fedele
di sogni custoditi
in caverne di zucchero:
un timido frollino
pronto per abitarti e carezzarti
sussurra all'esile tavola di legno
che la gioventù mai si dilegua
se la memoria l'ha intinta
nel latte ancora caldo
di vecchi eppur immortali
giochi da cortile; 
rincorrono il tuo viaggio 
verso un futuro 
che è tela ancora orfana 
di soggetti e forme 
le urla di richiamo della nonna;
"vieni, 
ti attendono i biscotti che ami da sempre tanto,
mordili lentamente
e di ogni tuo desiderio
saprai fare un maestoso canto".
Bussa la cucina dell'infanzia
alle porte complici della notte
tra una poesia volata via
da una penna ancora sguarnita
dei primi peli di barba
e la panna spumeggiante del latte
il cui aroma si spargeva
fino al primo piano.
E loro lì
senza che i giorni li abbiano divorati
sulla poltrona che tossisce di saggezza
e tante favole ti vide ascoltare 
a sussurrare beati e inviolati: 
"siamo i biscotti della nonna
sapremo rivelarti chi fosti
per aiutarti a scorgere chi sarai".(cit. Cristiano Comelli)

Secondi



M'era più dolce starmene in cucina
tra le stoviglie a vividi colori
tu tacevi, tacevo Signorina
godevo quel silenzio e quegli odori
tanto tanto per me consolatori
di basilico, d'aglio, di cedrina

Guido Gozzano

Contorni



“Fare una buona insalata vuol dire essere un diplomatico brillante
il problema è identico in entrambi i casi:
sapere esattamente quanto olio bisogna mettere assieme all’aceto”

Oscar Wilde

Primi



E tu, Maria, con le tue mani blande
domi la pasta e poi l'allarghi e spiani;
ed ecco è liscia come un foglio, e grande
come la luna; e sulle aperte mani
tu me l'arrechi, e me l'adagi molle
sul testo caldo, e quindi t'allontani.

Io, la giro, e le attizzo con le molle
il fuoco sotto, fin che stride invasa
dal calor mite e si rigonfia in bolle:
e l'odor del pane empie la casa.

G.Pascoli

Ossicini dei morti


Ossicini dei morti

Gli ossicini dei morti è un dolcetto tipico della festività di Halloween; una mia amica mi ha chiesto la ricetta segnalandolo come dolce tipico del paese di Alvito  e Posta Fibreno  ma in realtà sfogliando vari ricettari che ho in casa e verificando anche altre fonti, ho notato che in molti li definiscono come "dolci tipici" del proprio paese o regione.
Leggendo la ricetta sembrano essere molto gustosi e mi riprometto di provarla al più presto, (mi piace e doveroso sottolineare che la ricetta che propongo l'ho estrapolata da un ricettario dedicato alla cucina regionale italiana). Proviamoli a fare...
Ingredienti
  • 300 gr di farina
  • 150 gr di nocciole
  • 150 gr di mandorle intere
  • 450 gr di zucchero
  • 3 albumi
  • 1 limone scorza grattugiata
Preparazione
In un contenitore capiente versare la farina, gli albumi e lo zucchero e la scorza grattugiata del limone ed iniziare a lavorare con una frusta tutti gli ingredienti e poco alla volta aggiungere le nocciole e le mandorle fino ad ottenere un composto di consistenza abbastanza compatto. Infarinare una spianatoia su cui trasferire l'impasto e continuare a lavorarlo fino a formare un cilindro e tagliarlo a fette sottili di circa 1 cm e creare dei biscotti a forma di ossa o la forma che più gradite.
Disporre i biscotti su di una placca da forno (precedentemente imburrata e infarinata) e cuocere in forno a 180° per circa 20 minuti.